Il potere curativo dei musei
Servizio comunicazione istituzionale
23 Ottobre 2024
Il 28 ottobre l'Università della Svizzera italiana (USI) ospiterà l'incontro Arte che cura - I musei fanno davvero stare meglio?. Il Prof. Christoph Frank, Professore ordinario presso l'Accademia di architettura dell'USI e discussant nell'ambito dell'evento, ha approfondito il tema del potere curativo dei musei nel corso della trasmissione radiofonica "Voci dipinte", in onda su Rete Due (RSI).
Per comprendere come i musei possano diventare uno strumento curativo, è importante comprendere che essi rappresentano molto più che un semplice luogo di bellezza. In effetti, come ha spiegato il Professor Christoph Frank, "i musei sono prima di tutto un luogo di mediazione dei traumi sia personali sia storici e collettivi".
Tra gli esempi virtuosi, il Professore dell'USI ha ricordato quello di Basilea, dove nel 1661 è stato creato il primo museo pubblico in Europa, il quale conteneva la raccolta della famiglia Amerbach. Come ha sottolineato il Professor Frank, una peculiarità del Kunstmuseum di Basilea è quello di essersi sviluppato in parallelo all'Università della città, fondata da Papa Pio II. Nella città renana dunque, nota per il suo forte legame con la medicina e - oggi - l'industria farmaceutica, "lo sviluppo delle belle arti è stato parallelo a quello della medicina". Si tratta di un primo esempio di sinergia tra cura e museo, già identificabile tra '500 e '600.
Il Professor Frank ha inoltre sottolineato come i musei possano diventare un elemento fondamentale nell'ambito dell'inclusione, in quanto rappresentano un'occasione di incontro con l'altro: "Le forme di espressione artistica sono costantemente in evoluzione e si assiste a un costante processo di reinterpretazione e appropriazione dell'arte. Questo anche perché gli artisti sono costantemente in movimento e contribuiscono a importare ed esportare forme e modelli artistici". La visita dei musei deve dunque essere "parte di un progetto educativo e non scolastico, capace di favorire una ricontestualizzazione culturale che non concerne solo le élite, e di cui al giorno d'oggi c'è estremamente bisogno". Per raggiungere un obiettivo tanto ambizioso, ha aggiunto il Professor Frank, è necessario che vi sia collaborazione tra le università e i musei. Si tratta di rapporti complessi, poiché i pubblici di riferimento hanno aspettative molto differenti, ma che possono diventare molto proficui.
In un periodo complesso come quello contemporaneo, i musei possono dunque rappresentare delle oasi di salute che permettono di illuminare le ombre della quotidianità. "I musei sono creazione di lumi e spazi di luce". ha concluso Frank.
La puntata integrale di "Voci dipinte" è disponibile cliccando sul seguente link.